Ecubit, nel corso dei numerosi progetti di ricerca svolti in questi ultimi anni ha messo a punto  tecnologie innovative nel campo dei dispositivi indossabili (wearable).

In particolare, in attività di ricerca congiunte svolte con la società Damatech, hanno avuto sbocco in  un progetto di frontiera basato sull’impiego di  dispositivi smartglasses di tipo Vuzix Blade, per la realizzazione di un’applicazione di supporto ad operai e lavoratori operanti nel campo edile o nella manutenzione preventiva di impianti domestici di fornitura energetica, tramite un massiccio utilizzo di tecniche di realtà aumentata.

L’applicazione consente la visualizzazione sulle guida d’onda degli occhiali di un layer informativo aggiuntivo, che mostra la documentazione tecnica relativa ai componenti da installare o sostituire e fornisce istruzioni operative sull’intervento da effettuare.

Il progetto ha inoltre previsto la realizzazione di un set completo di comandi vocali e gestures attivabili sul device indossabile per facilitare la comunicazione tra l’operatore che effettua gli interventi in situ e gli esperti presenti in una centrale operativa remota, limitando al minimo l’uso delle mani in tali procedure (le mani sono infatti usualmente impegnate in attività operative di intervento).

Sempre all’interno del progetto pilota si è sperimentata la memorizzazione locale di foto e video, scatatti con il dispositivo, e brevi registrazioni audio, che possano essere utilizzate come diario delle operazioni eseguite negli interventi di riparazione, sostituzione o installazione di nuove apparecchiature.

Caratteristica particolarmente innovativa di questo progetto è la presenza, a bordo del device indossabile, di alcuni semplici componenti di intelligenza artificiale, in grado di riconoscere i componenti tecnici  degli oggetti inquadrati dalla fotocamera del device, in modo da proporre proattivamente all’operatore tecnico la visualizzazione sul layer di realtà aumentata delle specifiche tecniche del componente o segnalare con alert di vario tipo (vibrazione, avviso sullo schermo ottico in realtà aumentata) la presenza di errori evidenti di montaggio e/o installazione. Tale tecnica, che abbina elementi di intelligenza artificiale alla realtà aumentata, rappresenta un elemento di assoluta unicità progettuale e un settore sperimentale, non ancora esplorato dalle soluzioni di mercato attualmente disponibili.

Nel recente passato Ecubit ha anche avviato contatti con la Polizia di Stato e l’Associazione Italiana Ipovedenti per la realizzazione di un’applicazione per smartglasses di aiuto a persone con problemi di vista, in grado di convertire le immagini live della telecamera integrata nel dispositivo in informazioni sonore, offrendo un layer di realtà aumentata, attraverso la sostituzione sensoriale, ossia fornendo informazioni sonore su quello che gli occhiali inquadrano.  L’applicazione, solo progettata al momento, dovrebbe fornire, attraverso semplici strumenti di intelligenza artificiale integrati nel dispositivo, un riconoscitore di testi e colori, un rilevatore di volti noti, una bussola e un localizzatore GPS con cui si può interagire vocalmente e infine un rilevatore di ostacoli o pericoli imminenti, che emette avvisi vocali.

Ecubit sta attualmente partecipando ad un progetto di ricerca con Marrelli Health, il Politecnico di Bari e altre importanti realtà nel campo biomedicale del Centro e Sud Italia per la realizzazione di un sitema di produzione di protesi ibride in titanio, con interfaccia bioattiva e altamente personalizzate, attualmente non presenti sul mercato, finalizzate ad interventi ricostruttivi in ambito odontoiatrico e maxillo-facciale.

Il sistema che Ecubit realizzerà ha lo scopo visualizzare i modelli 3D dei dettagli anatomici del paziente, ricostruiti da immagini DICOM di analisi tomografiche e radiografiche, e delle protesi custom progettate per rispondere alle esigenze del caso specifico da trattare chirurgicamente, in un ambiente virtuale tridimensionale, in modo che sia possibile simulare l’effetto ottenuto dall’introduzione della protesi nelle parti danneggiate.

Tale sistema è integrato nel processo di produzione di componenti protesici in titanio ibridi, ovvero composti da due strati in titanio a differente porosità, custom-made ovvero appositamente progettati e realizzati per un particolare caso e bioattivi, ovvero dotati di interfaccia biomateriale/tessuto capace di specifiche attività biomimetiche.

L’applicativo, progettato per smartglasses evoluti, di tipo Microsoft Hololens 2, permetterà di manipolare le immagini e i modelli 3D delle protesi (spostamento, rotazione, ingrandimento, ecc..) attraverso sistemi di gesture recognition (comandi air tap per spostare, ruotare e scalare i modelli 3D in realtà virtuale) e comandi vocali. I nuovi “occhiali intelligenti” realizzati dalla Microsoft sono dispositivi indossabili molto evoluti, che proiettano modelli tridimensionali come veri e propri ologrammi, che si sovrappongono alla realtà che vede chi li indossa. All’interno del programma di simulazione sarà possibile manipolare le immagini visualizzate e gli ologrammi con naturalezza, toccandoli e maneggiandoli come fossero oggetti reali.